ARCHIVIO DIOCESANO

Archivio Diocesano di conversano – ADC

Il patrimonio ADC è totalmente manoscritto.
Il fondo più antico è pergamenaceo e proviene dal monastero di S. Benedetto di Conversano (dal sec. X maschile e dal 1266 fino al 1810 femminile) che lo ha tenacemente conservato per difendere la sua giurisdizione nullius, che perciò era direttamente dipendente dalla S. Sede e non sottoposta al vescovo del luogo. Le pergamene che datano dal 901 al 1266 sono state edite dal Morea (Il chartularium, Montecassino 1892) e dal Coniglio (Codice Diplomatico Barese XX, Bari 1975); quelle dal 1266 al 1499 dal Muciaccia (Codice Diplomatico Pugliese XVII, Trani 1935).

Restano ancora inedite oltre 400 pergamene (1270 – 1935), di cui sarà pubblicato il regestario. 

Il patrimonio cartaceo, prevalente per quantità, in cui confluisce la preziosissima serie di Protocolli notarili in 278 volumi (II metà ’400 – primi ’700), si articola nei fondi catalogati in sub-unità, elencati nel Menù a Sinistra.

È del tutto superfluo sottolineare l’enorme preziosità documentaria dell’ADC per ogni indagine storico – religiosa, urbanistico – architettonica, giuridico – economica e di altri settori di ricerca, come è altrettanto ovvio rimarcare la particolare bellezza estetica di alcune unità anche miniate.

Logo dell’Archivio Diocesano di Conversano

È costituito dal sigillo plumbeo del normanno Goffredo primo conte della città nel 1071: sul verso sono raffigurati due racemi intrecciati che racchiudono una piccola croce lievemente obliqua rispetto alla fascia centrale; sul recto è incisa la scritta in greco (Gosfrydas bestarches), ossia Goffredo che comanda (il bestarca era il titolo dato alle più illustri dignità bizantine).